L’assenza di una normativa internazionale di contrasto al cambiamento climatico ha dato vita a una valida alternativa giuridica: i climate right cases o contenziosi climatici, che costituiscono oggi una componente fondamentale della strategia globale sul clima.

Si tratta di un fenomeno relativamente nuovo, che ha spostato il nucleo dell’azione climatica dalla scena internazionale a quella interna dove i giudici vengono chiamati a pronunciarsi circa l’adeguatezza delle misure in materia di cambiamento climatico adottate dagli Stati. 

Secondo il Global Climate Litigation Report delle Nazioni Unite, da luglio 2020 il numero di casi è quasi raddoppiato con almeno 1.550 contenziosi climatici presentati in 38 paesi. Questi casi includono circa 1.200 depositati negli Stati Uniti e oltre 350 presentate in tutti gli altri paesi messi insieme. 

I diversi tipi di climate right cases per contrastare il cambiamento climatico

I casi di controversie sul clima o climate right cases sono spesso divisi in due categorie: casi in cui il diritto delle parti coinvolte prevale e casi “strategici”,  in cui il diritto dei ricorrenti cade in secondo piano rispetto alla volontà di provocare un cambiamento più ampio all’interno della società. In questi casi, i contenziosi climatici rappresentano uno strumento strategico per far rispettare o rafforzare gli impegni di contrasto al cambiamento climatico presi dai governi, contestando l’inadeguatezza dell’azione climatica rispetto atti diretti o omissioni da parte del governo. 

Climate right cases: il caso francese

Il crescente interesse di attivisti del cambiamento climatico e del pubblico in generale a ricorrere alle corti giudiziarie ha visto un aumento di casi strategici in cui il cambiamento climatico gioca un ruolo centrale. L’Affaire du Siècle, o Notre Affaire à Tous e altri contro la Francia, rappresenta un caso emblematico: portato avanti da quattro ONG francesi, è stato sostenuto da più di 2,3 milioni di cittadini che hanno firmato una petizione presentata come documentazione ufficiale in tribunale, per poi concludersi con la condanna dello Stato per i suoi fallimenti nella lotta ai cambiamenti il 14 ottobre 2021. La giustizia non ha solamente ordinato di agire per ridurre le emissioni, ma anche di riparare i danni dovuti all’inerzia dello Stato negli ultimi anni. In un modo simile, il caso belga di VZW contro il Belgio  e altri, presentato nel 2015, ha visto la partecipazione di 60.000 cittadini in qualità di ricorrenti.

Sempre di più attivisti e manifestanti utilizzano argomenti giuridici basati sulla tutela dei diritti umani per bloccare le infrastrutture di combustibili fossili, come nel caso Trans Mountain Pipeline contro Misavir, un caso in cui è stato sostenuto che la costruzione dell’oleodotto, che è di proprietà del governo del Canada, costituisce un’azione statale che minaccia il diritto dei cittadini a un clima stabile, come protetto dalla sezione 7 della Carta canadese dei diritti e delle libertà. 

Il cambiamento climatico è oggi ampiamente riconosciuto come “la più grande questione di diritti umani del nostro tempo“, con un record di 29 casi depositati nel 2020 e almeno cinque da gennaio a maggio 2021. 

La tendenza giuridica degli ultimi anni è quindi un aumento dei casi che si basano sui diritti umani fondamentali sanciti dal diritto internazionale e dalle costituzioni nazionali. Si tratta di una categoria di contenziosi climatici che va sotto il nome di climate right cases.

Secondo il LSE’s Global trends in climate change litigation Report di luglio 2021, sono oltre 100 i climate rights cases identificati a livello globale. La maggior parte di questi è stata presentata contro governi, circa 93, mentre una significativa minoranza contro aziende.

Spesso questi casi lanciano sfide esplicite ai governi per l’introduzione di regolamenti più rigidi sul clima, ostacolano le autorizzazioni a progetti basati sul consumo ad alta intensità di combustibili fossili e chiedono risarcimenti sulla base di accordi internazionali. 

Climate right cases: il caso tedesco e la lotta al cambiamento climatico

Una delle sentenze più significative del 2021 è stata emessa dalla Corte costituzionale tedesca nella causa Neubauer e altri contro Germania, in cui un gruppo di giovani querelanti ha sfidato la costituzionalità degli obiettivi di riduzione delle emissioni all’interno della legge tedesca sulla protezione del clima. I ricorrenti la legge ha violato i diritti delle future generazioni future.

La sentenza ha affermato che le attuali disposizioni della legge impongono un un onere irragionevole per le future generazioni, per cui la Corte ha ordinato al governo federale di chiarire gli obiettivi di riduzione delle emissioni dal 2031 in poi entro la fine del 2022. Come conseguenza lo stato tedesco ha rivisto la legge rialzando il target di riduzione a 65% entro il 2030 e anticipando l’obiettivo di neutralità climatica entro il 2045.

C’è un crescente consenso del diritto internazionale sul fatto che gli obblighi derivanti dalla tutela dei diritti umani possano essere applicati sia nel contesto della mitigazione del cambiamento climatico che di adattamento. 

Un altro esempio è il caso di denuncia contro gli Stati Uniti presentato dall’Alaska Institute for Justice in rappresentanza di cinque tribù dell’Alaska e della Louisiana costrette a spostarsi forzatamente a causa del cambiamento climatico. Il contenzioso ha sottolineato come il governo statunitense non abbia introdotto le necessarie misure di adattamento per permettere alle tribù di continuare ad abitare i loro territori ancestrali.

Climate rights cases: uno strumento di lotta al cambiamento climatico

Molti dei climate right cases presentanti devono ancora giungere a conclusione: ad oggi 32 casi hanno avuto esiti negativi e 25 positivi. Tuttavia, trattando norme sociali e valori fondamentali sono spesso accompagnati da campagne mediatiche che hanno un particolare impatto al di fuori delle aule di tribunale. 

L’espansione dei diritti umani nei climate cases enfatizza la difficoltà delle azioni nei confronti dei cambiamenti climatici ma mostra anche di avere un impatto significativo sulle politiche climatiche rendendo i climate right cases uno strumento concreto di advocacy.