Ondate di calore anomalo in Italia e in Europa, temperature che oscillano tra i +10° e i +12°, temperatura al Monte Bianco a 0°. Una catastrofe climatica, che dopo il maggio invernale, ci racconta di un nuovo pianeta con cui dovremo fare i conti.
Sopratutto bambini e anziani nei prossimi giorni sono a rischio. Ed è importante mettere in campo tutte le misure necessarie a salvaguardarli, un nuovo e gravoso impegno che dovrebbe assumere la pubblica amministrazione.
Vorrei però fermarmi un secondo a riflettere sulla frase: la crisi climatica è democratica perché colpisce tutti.
Se è vero che la catastrofe del pianeta colpirà la specie umana nella sua interezza senza un intervento – qui ed ora – radicale e senza precedenti, bisogna tener conto ci sono delle parti delle nostre società che coltivano l’ambizione di sopravvivere più a lungo al Giudizio Universale.
Chi nei prossimi giorni potrà accendere un condizionatore, comprarlo e pagarne le bollette, chi può andare in posti più freschi in vacanza, chi ha dove mettersi in montagna, chi può scappare dalle metropoli e dagli slum. Chi può comprarsi un po’ di benessere termico e i giusti nutrienti mentre il mondo intorno brucia.
Queste persone vivono nell’egoismo della loro condizione e sfortunatamente sono anche quelle che insieme al potere economico molto spesso detengono il potere politico. Io stesso all’interno di una stanza che riesco a mantenere fresca mi sento addosso tutta la contraddizione di un privilegio che in centinaia di milioni non hanno.
Leggere questa frattura, una volta si sarebbe detto di classe, all’interno di una politica che in tutti gli schieramenti prova a farsi universale è necessario e fondamentale per qualsiasi movimento, mobilitazione, alternativa di contrasto ai cambiamenti climatici.
Stefano Kenji Iannillo