[Filippo P. Fantozzi per Giudizio Universale]
Il contenzioso climatico de L’Affaire du Siècle:
la responsabilità climatica dello Stato francese stabilita per la prima volta dinanzi al giudice
L’Affaire du Siècle scrive la storia, consacrando un grande passo in avanti per il movimento mondiale di giustizia climatica. Chiamato a pronunciarsi sul primo grande processo climatico di Francia, un tribunale ha riconosciuto la responsabilità dello Stato francese per le sue carenze nel contrasto al riscaldamento globale.
Nel marzo 2019, le associazioni Oxfam France, Notre Affaire à Tous, Fondation pour la Nature et l’Homme e Greenpeace France hanno presentato ricorso presso il giudice amministrativo, al fine di stabilire il fallimento dello Stato francese nel contrasto al cambiamento climatico. Con più di 2 milioni e 300 mila firme, la petizione online di supporto all’azione legale è diventata in poche settimane la più firmata nella storia del paese, ponendo la crisi climatica al centro del dibattito pubblico e consolidando una partecipazione attiva della cittadinanza nella lotta al riscaldamento globale.
Con una sentenza senza precedenti rilasciata il 3 febbraio 2021, il Tribunale Amministrativo di Parigi ha riconosciuto per la prima volta la responsabilità dello Stato francese nella gestione della crisi climatica, constatando la carenza delle autorità pubbliche e l’illegalità del mancato rispetto degli impegni adottati per ridurre le emissioni di gas a effetto serra.
Facendo particolare riferimento al consenso scientifico internazionale e agli impatti climatici estremi che già colpiscono il territorio francese, il tribunale ha constatato la gravità della crisi climatica attuale e l’esistenza del danno ecologico (préjudice écologique) che ne deriva. Consequenzialmente, i giudici hanno dedotto che il mancato rispetto da parte dello Stato francese degli obiettivi che si era prefissato – in termini di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra – ha contribuito all’insorgere di tale danno ecologico. La giurisdizione amministrativa ha quindi sottolineato che lo Stato non può in alcun modo essere esonerato da tale responsabilità, in quanto le emissioni generate in violazione degli impegni presi continueranno a perturbare l’equilibrio atmosferico per centinaia di anni, contribuendo così ad aggravare le conseguenze nefaste del cambiamento climatico.
Il tribunale ha ritenuto inoltre che il mancato rispetto da parte dello Stato dei suoi impegni in materia climatica comporti un ostacolo al perseguimento della difesa dei diritti e degli interessi collettivi promossi dalle associazioni ricorrenti, impegnate nella protezione dei diritti umani e dell’ambiente. La giurisdizione amministrativa ha quindi ordinato allo Stato di versare alle associazioni Oxfam France, Notre Affaire à Tous, Fondation pour la Nature et l’Homme e Greenpeace France la somma simbolica di un euro, richiesta da ciascuna di esse come risarcimento del danno morale subito. Nei prossimi mesi, i giudici potranno inoltre pronunciare un’ingiunzione volta ad ordinare allo Stato di adottare delle misure ulteriori per rispettare gli obiettivi prefissati di riduzione delle emissioni di gas serra.
In numerose occasioni, lo Stato francese ha riconosciuto l’esistenza dell’urgenza climatica e ha ugualmente riconosciuto, tramite trattati internazionali e regolamentazioni nazionali, la propria capacità e il proprio ruolo nel mitigarne le conseguenze nefaste. Ricordando allo Stato che violare gli impegni presi in ambito di riduzione delle emissioni si traduce in un’illegalità dell’azione pubblica, la decisione de l’Affaire du Siècle si pone come un nuovo pilastro portante del movimento mondiale di giustizia climatica. Puntando i riflettori sull’inerzia e la responsabilità materiale delle autorità pubbliche nell’aggravare la crisi ecologica in corso, tale sentenza contribuisce a riportare al centro dell’attenzione la necessità di un esercizio coerente delle prerogative di intervento Statale; prerogative per troppo tempo dimenticate a favore di una narrativa che sposta il peso dell’urgenza climatica esclusivamente sulle spalle del comportamento virtuoso dei singoli cittadini.
La strada per arginare l’urgenza più impellente della nostra generazione è ancora in salita. La vittoria ottenuta da Notre Affaire à Tous non basterà, da sola, ma rappresenta un altro tassello imprescindibile nel contrasto al riscaldamento globale. La consacrazione giurisdizionale del successo de L’Affaire du Siècle contribuisce così a consolidare una nuova responsabilità climatica delle autorità pubbliche, richiamando all’ordine lo Stato regolatore affinché preservi le fondamenta naturali che permettono l’abitabilità stessa del nostro pianeta.