Da oggi la tutela dell’ambiente diventa un diritto e un dovere: l’Italia prevede nella Costituzione la tutela della biodiversità, degli ecosistemi e la protezione delle generazioni future.

Il nuovo testo approvato definitivamente in Parlamento provede modifiche all’articolo 9 e all’articolo 41 del testo costituzionale.

All’articolo 9: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico” si è aggiunto anche “Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”.

All’articolo 41 che recitava “l’iniziativa economica privata è libera” e “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”, si aggiunge che non può agire nemmeno in contrasto con “la salute e l’ambiente” e dovrà “essere indirizzata e coordinata a fini sociali” ma anche “a fini ambientali”.

Ci sono voluti 70 anni per arrivare a questo risultato. E’ un avanzamento importante che adesso deve però essere tradotta in politiche sostanziali.
Crediamo però che un ambizioso balzo in avanti sarebbe stato inserire in Costituzione anche la tutela della stabilità climatica, come avvenuto già in alcuni paesi. La tutela del clima stabile infatti avrebbe fornito uno strumento diretto per la tutela dei diritti dagli impatti climatici.

Il nuovo testo fornisce in ogni caso un riferimento giuridico di massimo livello per tutte le istanze di protezione degli equilibri ambientali e dei diritti umani legati all’ambiente.

In particolare il riferimento all’interesse delle future generazioni sarà prezioso anche per l’azione legale climatica contro lo Stato promossa nell’ambito della nostra campagna Giudizio Universale.